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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Lettere da Kiev - parte I

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Lettera del padre La notte, in quei rari momenti in cui riesco ad addormentarmi, sogno spesso quella copertina rossa che ero solito rimboccarti bene, per evitare che il freddo da fuori potesse raggiungere il tuo corpo delicato. Poi mi sveglio, di soprassalto, smarrito, e mi chiedo dove tu possa essere, con quali pensieri, sotto quali cieli. Le notti sono costellate da sogni brevi e febbricitanti, mille risvegli repentini, chilometri di corse a perdifiato prima di poter di nuovo posare il capo sopra qualche pietra. Mentre scappavo, l’altro giorno, o forse era ieri? Le giornate sono tutte uguali quando si fugge, tra le macerie di un palazzo ho visto una bambola ancora intatta. L’ho raccolta e l’ho guardata, le ho pettinato i capelli con le dita, pulito il viso con la mia saliva, aggiustato il vestito stropicciato stirandolo con il palmo della mia mano e poi l’ho stretta a me. Ho pianto pensando che potessi essere tu, figlio mio. Tuo padre piange, piange per questa guerra, per la nostra c...