RITIRO SOCIALE IN ADOLESCENZA
Il ritiro sociale è una delle più significative
manifestazioni del disagio adolescenziale odierno. Il fenomeno degli
Hikikomori, nato e diffusosi in Giappone, si è sviluppato, con caratteristiche
proprie, anche in Italia. Infatti, un numero sempre crescente di adolescenti, prevalentemente
maschi, si ritira prima dalle scene scolastiche e poi dalle scene sociali, in
una sorta di autoreclusione volontaria domiciliare. Il crollo dell’ideale
infantile di fronte alle trasformazioni del corpo e allo sguardo di ritorno dei
coetanei spinge alcuni adolescenti a ritirarsi severamente, non accedendo ad
alcuna forma di mediazione con il mondo. Altri, invece, individuano in internet
l’unica possibilità di accesso al sapere (ricerca di informazioni), di
simbolizzazione (avatar e giochi di ruolo) e di relazione con gli altri
(contatto mediato da chat e cuffie con microfono nel corso delle sessioni di
battaglie virtuali). La rivoluzione digitale ha dunque promosso spazi creativi,
ambienti espressivi e relazionali, all’interno dei quali gli adolescenti non
solo sperimentano nuove possibilità di realizzazione del Sé individuale e
sociale, ma si rifugiano in occasione di gravi crisi evolutive, in una sorta di
auto ricovero che, contemporaneamente, esprime il disagio e un primo tentativo
di risolverlo.
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